Finalmente vendemmia!

Dopo tante disavventure, tribolazioni, amarezze che ci ha riservato l’anno nel coltivare la vigna storica della Bissa, a Teglio, Valtellina, ecco che perlomeno l’uva rimasta dopo i danneggiamenti da parte di grandine e uomini è ottima, e come si suol dire “poca, ma ottima!”. E di fatica sui terrazzamenti della Bissa anche in questo ultimo sforzo stagionale con la vendemmia , dove ogni lavorazione è fatta a mano, zero meccanizzazione, ne è stata fatta tanta.

Si pensi al trasporto delle ceste, una volta riempite di grappoli, effettuato su portantine che consentono di caricarne sulle spalle una o al massimo due per ogni viaggio, e con le quali si risalgono a piedi tutti i terrazzamenti, collegati da impervie scalette di pietra, sino in cima, dove le ceste saranno quindi caricate sul mezzo che le trasporta in cantina per la pigiatura dell’uva e l’inizio della vinificazione.

 

 

 

 

 

 

A gratifica, per chi ama la natura e la bellezza, restano gli impagabili paesaggi, quello della mattina salendo dalla valle, quello del tardo pomeriggio guardando verso la Torre di Teglio, e qualche simpatica visita quale quella di una bellissima farfalla posatasi sulle uve appena raccolte.

 

 

 

Da fatica sui terrazzamenti valtellinesi e soddisfazioni dalla vendemmia ne verrà anche un ottimo vino Nebbiolo delle Alpi? Per ora concentriamoci nel far bene la vinificazione naturale, lavoriamo bene in cantina e poi, come sempre, incrociamo le dita che non emergano altre difficoltà.

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