L’orto invernale, senza lavorazione della terra, e gli ultimi ortaggi dall’estate

L’orto invernale procede bene, la scelta è stata quella di improntarlo sulla base della non lavorazione propedeutica del terreno prima della messa a dimora delle piantine, solo una trinciatura iniziale dell’erba è stata fatta, con le radici delle piantine che si dovranno quindi fare strada competendo con le erbe infestanti per andarsi a cercare nella terra il nutrimento e l’acqua, con il risultato che le piante che vinceranno saranno più forti e rigogliose. Nessuna vangatura, nessuna fresatura, tantomeno aratura.

Non è infatti solo una questione di risparmio di tempo ed energie la non lavorazione del terreno. Chiaramente è possibile per il ciclo invernale che si incrocia con il rallentamento e lo stop vegetativo della maggior parte delle erbe infestanti, le quali produrranno anche un effetto pacciamante permettendo di trattenere meglio calore ed umidità. Per l’orto estivo non è invece possibile applicare questo metodo perchè le infestanti crescerebbero molto più velocemente e soverchierebbero le colture soffocandole. Anche per la fase invernale dell’orto questo primo anno sarà di fatto un test, aiuterà a conoscere gli specifici fattori ambientali che influenzano la crescita delle piante. 

Nel frattempo si chiude la stagione estiva regalandoci i suoi ultimi preziosi frutti, quali pomodori cuore di bue come questi, ma ancora zucchine, cetrioli, zucche.

Tutto sempre all’insegna del bio, anzi di più, zero assoluto di chimica, tutto naturale.

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